Castelluccio e il viaggio con il Soccorso Alpino Speleologico Umbro

Matteo Moriconi, vice presidente Soccorso Alpino Umbro

L'articolo di AvvenireAll’incirca quindici giorni fa per Avvenire e RGUnotizie ho realizzato un viaggio molto particolare. La mia e nostra Castelluccio post-sisma 30 ottobre insieme al Gruppo Speleologico e Soccorso Umbro. Un viaggio unico in quanto per percorrere alcune determinate strade è possibile farlo soltanto con loro ed è la storia loro che mi ha fatto scattare la scintilla per il pezzo appena pubblicato (24 novembre 2016) su Avvenire. Qui in avanti inserirò alcuni estratti del pezzo e immagini realizzate in quella particolare giornata a me tanto cara quanto dolorosa. Ringrazio di cuore Matteo per la disponibilità e la professionalità del proprio lavoro, il mio caro collega Stefano Preziotti (La Nazione) e il fotoreporter Federico Scoppa conosciuto in questa situazione.
“Matteo, in qualità di soccorritore se ti chiedo il tuo ricordo di Castelluccio dalla scossa del 30 ottobre qual è? “Senza dubbio oggi (9 novembre) ho avuto la sensazione peggiore, con l’ultimo accompagnamento, quello di Diego per riprendere il suo trattore abbiamo lasciato Castelluccio in balia del suo destino: da oggi abbiamo temporaneamente messo un punto su questo luogo e questo fa male da morire”. Sono passati ormai dieci giorni dal terribile terremoto del 30 ottobre e la vita sembra essersi fermata a quei secondi interminabili di scossa tellurica. Lo scenario apocalittico è un film che si ripete a ogni sisma, piazze prima gremite di persone ora in balia di gru e detriti, attività spazzate via nell’arco di pochi secondi e quel senso d’impotenza che regn
a sovrano in tutti gli occhi degli abitanti. 

E ancora.
Castelluccio dopo la scossa del 30 ottobre“La mattina del 30 ottobre abbiamo immediatamente compreso la gravità della situazione – racconta Matteo Moriconi vicepresidente del Soccorso Alpino Speleologico Umbro – ogni collegamento per la piana e per il paese era totalmente danneggiato, i soccorsi non potevano arrivare al paese e il nostro intervento era vitale. Abbiamo, da subito, creato un nuovo percorso con il GPS per arrivare a Castelluccio e da quel momento non ci siamo più fermati”. Il viaggio all’interno del Defender del Soccorso Alpino è un viaggio attraverso l’anima dei monti Sibillini, si percorrono tutti i paesi frustati dalla furia del sisma fino ad arrivare alla parte selvaggia di quei luoghi, quella montagna così silenziosa ma ferita al proprio interno che sembra voler urlare il proprio dolore ogni secondo. Con gli ultimi trasporti degli abitanti purtroppo lasciamo Castelluccio nelle mani dell’inverno che tutti conosciamo quanto è duro in quella zona. Noi da amanti di tutta la montagna e di quella parte di Umbria cercheremo di non abbandonarla a se stessa tenendo sempre viva l’attenzione su una delle perle della nostra regione.”

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