Unbreakable al Museo delle Civiltà di Roma

Un altro tassello e un’altra esperienza formativa per questo progetto, che ci sta facendo viaggiare ogni mese mantenendo quella promessa di “non vanificare le parole” dei nostri fratelli Lakota che ci hanno aperto le loro porte di casa e ci hanno accolto nelle loro famiglie per condividerci i loro pensieri. Non finirò mai di essere grato a tutto ciò e il libro è soltanto un mezzo per poter raccontare cosa vuol dire essere un Lakota oggi.

Raccontarlo ad archeologi, antropologi, ricercatori è stata un’esperienza incredibile e la cosa che più ogni volta mi fa riflettere sono le parole di coloro che ci ascoltano, questa grande empatia con il nostro racconto è un segno che probabilmente stiamo arrivando con le parole e immagini giuste. Con pacatezza come ci hanno insegnato in prateria.

Grazie quindi al museo della cività e la curatrice Francesca Anzelmo che ha moderato in modo straordinario l’incontro e al mio chiye Alessio Martella che mi ha dato l’occasione di raccontare le fotografie in una cornice così.

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